La Basilicata
«Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei». C’è in questa espressione una indubbia verità. Le tradizioni eno-gastronomiche, come la specificità di particolari prodotti, spesso più di altri aspetti, individuano singole comunità, segni distintivi di un territorio, di una regione. E la conoscenza, la scoperta di un luogo o il ricordo di un’esperienza di viaggio, trova nelle immagini dei prodotti e nel richiamo dei sapori che le stesse evocano un potentissimo ancoraggio di memoria, una forte suggestione, capace talvolta persino di riattualizzare percezioni gustative e produrre il fatidico esito dell’ “acquolina in bocca”. Peperoni cruschi, melanzane rosse, formaggi di qualità nelle versioni più note come il Canestrato di Moliterno, il Pecorino di Filiano o il Caciocavallo Silano, i fagioli di Sarconi e quelli bianchi di Rotonda, i vini pregiati, innanzi tutto l’Aglianico del Vulture, il Terre Alta Val d’Agri e poi il Grottino di Roccanova o l’olio di Rapolla e Venosa, presentano saperi e sapori di una regione giustamente definita genuina e autentica, la Basilicata.
Lucania Io lo conosco E’ poca l’acqua che scorre Di qui le mandrie migrano Di qui è passata la malaria Da noi la malvarosa è un fiore in un vaso stinto di terracotta Da noi si riposa il falco e la civetta Da noi il mondo è lontano, Mario Trufelli |
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Suonano Mattutino La processione è cominciata Rocco Scotellaro |